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Cosa rimarrà del mondo quando, nei versi di Vincenzo Di Giulio, avendo vissuto con sobrietà e misura, tra Il nero e il sole, avremo viaggiato altrove? Una volta riconosciuto come «ciò che di una rosa fa una rosa / non è la seta dei suoi petali», ma «sono le dita che nel prato un dì le colsero / il sangue sulle spine che le punsero» [La rosa], considereremo "sapienti" non le persone in qualche modo superiori agli altri per una vita virtuosa, piuttosto quanti «invano non perirono», né «dentro il calice nascosero / un abbraccio non raccolto». (Pref. di Cinzia Baldazzi). Silloge vincitrice del Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea VIII ed.